Bisogna pagare la SIAE anche se si suona musica non SIAE?

Dalla rubrica "Chiedilo all'avvocato" del sito Rockit.it.

Domanda:
Spesso succede che, se si organizzano eventi di musica dal vivo con artisti non iscritti alla SIAE e che eseguono brani non registrati alla SIAE, l'ufficio SIAE locale chieda comunque il versamento di un forfait, che verrà restituito solo dopo le dovute verifiche. E' legittimo?

Risposta:
Questo è uno dei temi più caldi e dibattuti. Giustamente viene spesso da chiedersi perché si dovrebbero versare dei soldi alla SIAE se la SIAE non ha nulla a che fare con la musica suonata in quell'occasione. Il problema però sta in una sorta di “presunzione” secondo cui, essendo il repertorio musicale gestito dalla SIAE davvero immenso (si pensi che gestisce anche gli autori del resto del mondo, attraverso accordi con le collecting society estere), si presume che sostanzialmente in uno spettacolo di 2-3 ore qualche brano tutelato dalla SIAE ci scappi quasi sicuramente. E visto che l'unico modo per verificare se davvero non ci è scappato è quello di chiedere comunque la compilazione del programma musicale (borderò) ed eventualmente registrare la serata, ecco che i responsabili degli uffici SIAE spesso applicano un'interpretazione molto conservatrice delle regole (che – bisogna dirlo – sono tutt'altro che chiare). La scelta di far versare un forfait in anticipo è più che altro un modo per loro per “mettere le mani avanti” nel caso qualche organizzatore di eventi musicali ne approfitti, dichiarando il falso e poi lasciando che si suonino brani in gestione SIAE anche senza autorizzazione. Ad ogni modo, da tempo si attende che la SIAE fornisca chiare direttive su questo tema; e nel frattempo ogni sede distaccata SIAE si autoregola secondo le sue prassi. Non è certo una situazione ottimale, ma spesso adattarsi alle loro richieste è l'unico modo per evitare di avere ulteriori complicazioni.

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