Avvocati: ricchi, ricchissimi, praticamente in mutande

Un'agghiacciante quanto realistica fotografia dell'attuale situazione economica della professione forense, realizzata da Nadia Fusar Poli per il sito StudioCataldi.it. L'articolo mette egregiamente in luce tutti i sintomi del declino (non solo economico ma anche morale) di una professione una volta tra le più ambite.
Ecco un breve estratto dell'articolo.
I dati della "catastrofe delle toghe", tracciano un quadro decisamente allarmante e fanno emergere il lato oscuro della professione. Ci sono avvocati che, a fine mese, racimolano qualcosa come 400-500 euro. Gli avvocati, soprattutto i più giovani, sono i nuovi poveri, precari che entrano a pieno titolo nella "generazione call center".
E in tempi di crisi si moltiplicano le offerte low cost di avvocati (più o meno giovani) che pur di accaparrarsi un cliente si svendono, accettando cause e processi a prezzi da "discount", alimentando una concorrenza sleale in cui le prestazioni sono offerte a prezzi abbordabili o trattabili. Perché il prezzo è il vero, e forse solo, fattore discriminante, il termine che legittima prestazioni assai poco professionali. E tutto ciò, ovviamente, non fa che svilire e deprimere una generazione e una categoria.
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